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Perché Lancia dà ai suoi modelli nomi greci

Documentario sui 115 anni di storia della Lancia

Lancia

Lancia Delta. Lancia Kappa. Lancia Phedra. Forse non avete mai notato che il leggendario marchio italiano Lancia ha sempre utilizzato nomi greci per i suoi modelli. Che si tratti dell'alfabeto greco o di nomi greci, Lancia, quasi dalla sua "genesi", è stata, è e sarà inestricabilmente legata alla cultura greco-romana. Di seguito, Stellantis ci accompagna in un viaggio nel tempo, spiegandoci come è nato questo legame.

Dopo il primo episodio del documentario Lancia "Elegance on the move", in cui l'amministratore delegato del marchio Luca Napolitano ha parlato con il responsabile del design del Gruppo Stellantis Jean-Pierre Ploué, ora un altro designer, Roberto Giolito, responsabile dell'Heritage, approfondisce la storia dei nomi dei modelli e del logo del marchio.

"Lancia è un marchio con una forte identità che si è sviluppata fin dai primi giorni della sua storia e che rimane immutata fino ad oggi"., afferma il CEO del marchio Luca Napolitano. "Un'identità forte con un logo elegante e distintivo, ma anche modelli leggendari con nomi ispirati all'alfabeto greco e all'antica Roma. Si tratta di un patrimonio raro che vogliamo preservare e che ci ispira per il futuro".

L'evoluzione di un simbolo elegante e distintivo

La storia dell'identità Lancia è visibile anche attraverso il suo logo, che nel tempo ha incluso due elementi distintivi: un volante e una lancia.

  1. Lancia, un marchio con la "L" maiuscola"
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Il primo logo Lancia, introdotto nel 1907, era molto semplice. Il nome "Lancia" in lettere maiuscole su una base quadrata scura. La "L" era significativamente più grande delle altre lettere, un elemento che avrebbe caratterizzato il logo per decenni. Nello stesso anno fu introdotta una versione più morbida, con la parola Lancia scritta in lettere dorate. Lo stile riprende quello delle prime auto del marchio, influenzate dal movimento artistico Art Nouveau.

  1. Con l'ispirazione del conte Carlo Biscaretti di Ruffia
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Con i primi segni di successo, Vincenzo Lancia voleva un logo forte per le sue creazioni, un logo che tutti avrebbero riconosciuto a prima vista. Nel 1911 affidò questo progetto al suo buon amico, il conte Carlo Biscaretti di Rufia, artista, pubblicitario e appassionato di automobili che, tra l'altro, aveva fondato il Museo Nazionale dell'Automobile di Torino.

Il conte creò 5 diversi bozzetti e, come spiega Roberto Giolito, Responsabile del Patrimonio, "Vincenzo Lancia scelse quello che meglio esprimeva la filosofia del marchio". Il bozzetto comprendeva un volante a 4 razze, un comando a "manometro", una bandiera quadrata e un'asta a forma di lancia. Pochi elementi, ma ben collocati, alcuni dei quali sono rimasti invariati nel tempo". L'implementazione del nuovo logo iniziò nel 1922.

  1. La lancia e lo scudo. Due simboli eleganti e riconoscibili
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Nel 1929, il logo Lancia cambiò nuovamente forma e comparve uno scudo triangolare intorno al volante, un elemento che è presente ancora oggi. Disegnato ancora da Biscaretti di Ruffia, è caratterizzato dal blu dello scudo, della bandiera e della lancia, dal bianco della base e del volante e dall'oro delle lettere.

  1. Una riprogettazione radicale del logoυ
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Con il lancio della Flaminia nel 1957, apparve un nuovo logo, piuttosto semplice, ma sempre elegante e imponente. Lo scudo e il volante furono sostituiti da elementi geometrici più semplici e i colori furono ridotti a due: blu e argento. La lancia regge la bandiera, mentre il nome "Lancia" continua a essere composto da lettere maiuscole, con la "L" più grande del resto.

  1. Un ponte verso il passato
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Quando il Gruppo Fiat acquisì Lancia nel 1969, il logo fu nuovamente rivisto, con il ritorno del logo quadrato originale del 1907. Il primo modello a utilizzarlo fu la Beta del 1972. Nel 1981 un'altra evoluzione creò un ponte con il passato. Il designer Massimo Vignelli propose di utilizzare tutti gli elementi del logo del 192, con lo scudo, la lancia, il manubrio e la bandiera e i colori unici del blu e del bianco. Infine, per la prima volta, la "L" del nome assunse le stesse dimensioni delle altre lettere.

  1. Un logo elegante per il nuovo millennio
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I cambiamenti significativi apportati al marchio all'inizio del terzo millennio hanno influenzato anche il logo. Il 2007 ha visto una rivoluzione, pur mantenendo alcune caratteristiche chiave del DNA del marchio. Il colore blu è diventato più scuro e lucido, il volante ha guadagnato due raggi e la lancia e la bandiera sono state eliminate.

Il classicismo greco-romano nei nomi dei leggendari modelli Lancia

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L'evoluzione del logo Lancia è interessante, ma altrettanto interessante è la storia dei nomi dei suoi modelli, ispirati al ricco patrimonio culturale delle antiche civiltà greca e romana.

Dalla potenza dei cavalli alle lettere dell'alfabeto greco

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Nei primi decenni del 20th secolo, tutte le Lancia erano identificate dal nome del marchio e dalla potenza in cavalli di riferimento, ad esempio: 12 CV, 18/24 CV, 20/30 CV, 25/35 CV. Ma nel 1919 arrivò un'ispirazione che avrebbe cambiato la storia del marchio. Vincenzo Lancia voleva dare un'identità più forte alle sue creazioni e seguendo il suggerimento del fratello Giovanni, professore di educazione classica, scelse le lettere dell'alfabeto greco. Il primo modello a seguire questa idea fu la Lancia Kappa del 1919. Un'idea rivoluzionaria che portò a rinominare i modelli più vecchi e così la 12 CV fu chiamata "Alfa", il modello del 1909, Beta, il modello del 1910, Gamma, il modello del 1911, Delta, arrivando infine alla Lambda del 1922. All'epoca, l'ultimo modello a utilizzare una lettera greca per il suo nome fu il prototipo "Dilambda" presentato al New York Auto Show del 1929.

Gli anni '30 e i nomi dell'antica Roma

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Negli anni Trenta, Vincenzo Lancia decise di abbandonare l'alfabeto greco e di utilizzare nomi di luoghi storici dell'antica Roma. Le prime furono Artena e Astura, seguite da Augusta, Aprilia e Ardea. Nel 1931, per lanciare i suoi veicoli in Francia, Vincenzo Lancia fondò la "Lancia Automobiles" e diede nomi francesi alle sue auto, come "Belna" e "Ardennes", rispettivamente per Augusta e Aprilia. I modelli ebbero un tale successo che, al Salone dell'Automobile di Parigi del 1936, Henry Ford aspettò la chiusura del salone per vedere da solo l'Aprilia. Ma il personale di sicurezza lo fermò, dicendo all'americano: Aprilia è l'unica auto del salone per la quale valga la pena di fare un po' di rumore".

Negli anni '50, i leggendari modelli di Lancia prendono il nome da strade dell'antica Roma

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Dopo il 2ο FP, le sorti dell'azienda passano a Gianni Lancia, figlio del fondatore del marchio, e i modelli cambiano nuovamente nome. L'ispirazione all'epoca romana rimane, ma si basa su strade famose: l'Aurelia, l'Appia e poi la Flaminia, la Flavia e la Fulvia. All'epoca, una versione speciale della Flaminia fu utilizzata anche come auto presidenziale, in occasione della visita della Regina Elisabetta in Italia nel 1961. Le quattro vetture presero il nome dei famosi cavalli Belfiore, Belmonte, Belvedere e Belsito.

Ritorno all'alfabeto greco dagli anni '70 a oggi

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Nell'autunno del 1969 il Gruppo Fiat acquisisce la Lancia e apre una nuova pagina nella storia del marchio. Si decise di tornare al logo originale, ma anche di utilizzare nuovamente le lettere dell'alfabeto greco. La prima vettura del cambiamento fu la Beta del 1972, seguita dalla Gamma del 1976 e dalla Delta del 1979. L'ispirazione ai tempi classici continuò con la Prisma (1982), la Thema (1984), la Thesis e la Phedra (2002) e naturalmente la Y, il best seller assoluto del marchio con oltre 3 milioni di vendite, 4 generazioni e 35 anni di storia.

La forte identità di Lancia è sottolineata dal suo elegante logo e dai nomi dei suoi leggendari modelli. Un ricco patrimonio che parte dal 1906 e che è pronto a ispirare il nuovo capitolo che si sta aprendo per il marchio.

E la storia continua...