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Industria automobilistica: Meno fusioni e acquisizioni - Ora ci si concentra sulle partnership 

La società di consulenza Bain & Company, attraverso la sua ultima analisi, delinea le tendenze del settore automobilistico

Nel 2022, l'industria del industria automobilistica "disaccoppiato" le attività di sviluppo da quelle esterne (fusioni e acquisizioni), per privilegiare un approccio incentrato su partnership con altri attori in aree di particolare importanza per il proprio futuro. In particolare, secondo quanto emerge dal quinto rapporto annuale di Bain & Company sull'attività globale di M&A, nel 2020 produttori, fornitori o altre entità della filiera della mobilità hanno messo a segno 29 operazioni per un totale di 20 miliardi di dollari e, l'anno successivo, 64, per un totale di 53 miliardi di dollari (circa 49,4 miliardi di dollari al cambio attuale). Il 2022, invece, è stato a due facce, notando un primo semestre stabile, con 30 accordi (19 nello stesso periodo del 2021) per un valore in crescita da 11 a 21 miliardi di dollari e un forte rallentamento nel terzo trimestre, con un'attività che è scesa da 29 a 14 in numero e da 36 a 10 miliardi di dollari.

 Modi alternativi  

"Sebbene siano state annunciate alcune operazioni su larga scala, la maggior parte dell'attività (73%) ha riguardato operazioni a scopo speciale", spiega Gianluca Di Loreto, partner della società di consulenza statunitense. "Già negli ultimi cinque anni, l'espansione del perimetro di attività ha rappresentato il principale impulso all'attività strategica di M&A per il settore automobilistico e negli ultimi mesi avevamo evidenziato il modo in cui si era aperta la ricerca di nuove innovazioni (deal of purpose)". I cambiamenti sono così profondi e radicali da spingere le aziende a evitare la strada dell'autonomia e a optare per "politiche alternative". Infatti, le aziende della filiera, dai produttori ai fornitori alle aziende tecnologiche, stanno "sperimentando alleanze, partnership, segmentazione e investimenti in corporate venture capital (CVC). È il caso della separazione del business dell'elettrificazione avviata da Ford e Renault o dell'ingresso di alcune aziende nell'azionariato di startup e società del settore minerario.

 Il settore delle batterie

Detto questo, le partnership sono la strada preferita soprattutto nel settore dell'elettrificazione: "In alcune aree, ad esempio nei veicoli elettrici, le aziende si stanno muovendo per cercare nuove aree di profitto e di controllo tecnologico", continua Bain & Company. "Questa evoluzione richiede non solo di valutare cosa acquistare, ma anche come integrare un nuovo componente. Nel caso delle batterie per veicoli elettrici, la scala minima richiesta è troppo grande e la scala massima è troppo rischiosa per un singolo investitore. Per questo motivo, molti sono alla ricerca di partnership. Nonostante l'incertezza del contesto macroeconomico, quello attuale è un momento decisivo e le aziende che prendono le decisioni giuste e le prendono rapidamente possono raccogliere enormi benefici a lungo termine e opportunità di espansione in un'epoca di prezzi di mercato bassi e costi di indebitamento limitati. Ora per alcuni produttori, troppo piccoli per competere su scala globale, potrebbe essere troppo tardi. I costi elevati rendono questi processi ancora più costosi".